sabato 18 aprile 2015

Haile Gebrselassie, the greatest distance runner


Non sono particolarmente avvezzo ad esaltare o addirittura idolatrare personaggi dello sport, ma per il piccolo grande etiope credo farò (giustamente) un'eccezione.

Oggi Haile Gebrselassie, una leggenda vivente dell'atletica, compie 42 anni. 

"Many people know that Etiopia is poor. When I break a world record, maybe people get to know something else about Ethiopia, something good. We can’t make planes or cars, we don’t have the materials. We do what we can.”

“You must do as your people do. If my people are poor, I must be poor. People ask me, ‘Why don’t you find a personal coach or a private car?’ I can’t. Then I won’t be part of my people.”

“You know, I want to help my country. Definitely I can help them, simply by winning races. Sure, they can follow my path to a good career. But for me it is not enough. I want to be more than that. In everything I want to be a role model."

lunedì 13 aprile 2015

La mia 'classica' di primavera

La manifestazione del Vivicittà è stata la prima gara corsa in assoluto appena 2 anni orsono. Dopo l'emozione dell'esordio, l'anno passato mi sono presentato al via con una condizione frutto della preparazione alla maratona, disputando una buona gara e rientrando tra i primi 100 classificati.

Anche ieri mattina, in una tipica giornata primaverile, ero presente al via da Piazza della Rinascita a Pescara, con in mente un unico obiettivo: divertirmi.

Dopo un mese di marzo a dir poco deludente, con allenamenti in cui faticavo a tenere il passo della corsa lenta, nelle ultime settimane mi sembrava di aver recuperato una forma accettabile. 
Le sensazioni erano giuste e devo ammetere che ieri mi sono proprio divertito! Ho condotto una gara accorta e in progressione, con un crono migliore rispetto allo scorso anno, concedendomi anche uno sprint nel finale, segno di una condizione in crescita. 

Arrivederci all'edizione 2016 del Vivicittà e con l'arrivo della primavera, per il sottoscritto, ci saranno novità in ottica preparazione! Stay tuned!

venerdì 3 aprile 2015

Campioni senza valore, la marcia del coraggio (Sandro DONATI e Mario DE BENEDICTIS)

Donati con in mano 'Campioni senza valore'
L'organizzare una conferenza stampa nella giornata del pesce d'aprile per presentare un progetto coraggioso, innovativo e senza precedenti poteva essere alquanto rischioso in termini di credibilità. 

Invece Sandro DONATI, paladino della lotta al doping da oltre un trentennio, è riuscito a rompere gli schemi con un chiaro intento: 'riabilitare' in termini di trasparenza un atleta squalificato per doping. 

Con Donati sono stati chiamati a collaborare il professor Dario D'OTTAVIO (chimico), il professor Benedetto RONCI (ematologo) e Mario DE BENEDICTIS, a rappresentare la parte tecnica. Il progetto ha ricevuto il sostegno dell'associazione LIBERA di Don Luigi Ciotti, che combatte da anni la mafia.

Alex SCHWAZER è sceso a compromessi pur di ritornare a marciare: si dice che abbia vuotato il sacco sui presunti personaggi che lo hanno aiutato a doparsi prima di Londra 2012. Per Donati un'occasione ghiotta per sovvertire il sistema doping: smascherare molti personaggi ignoti e dimostrare che si può fare sport di livello anche da puliti, con un progetto responsabile e scientifico. 


Non aggiungo altro a quello riferito da Mario, ma vorrei soffermarmi sull'ultima risposta data: in quelle parole c'è il senso etico e responsabile del progetto, le parole di un maestro elementare che insegna ai suoi alunni che anche dopo aver sbagliato, è giusto imparare dai propri errori. 
Unico appunto: la Carta Etica FIDAL parla chiaro, quindi Schwazer non merita di andare a Rio. Ma ritengo che il senso della questione vada ben oltre una maglia azzurra: dimostrare a tutti che si può praticare sport e vincere senza aiuti chimici, ma con la sola forza delle persone giuste.

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